BlowUp

Solo due lunghissime tracce chiamate Cyclorama Lift 2 e 4, nel nuovo Rafael Toral (vedi BU#5): “Le risonanze di chitarra esplorate in Wave Field mi hanno portato ad analizzare la pura risonanza elettronica, che è quello che ho fatto in quest’album. Cyclorama Lift è stato realizzato con un circuito vuoto, fondamentalmente un feedback mandato in loopato utilizzando come ‘strumenti’ principali due delays da 8 secondi e un equalizzatore parametrico a 4 bande. Non c’è input, il loop si genera e riclicla costantemente.” Suono ambientale? Minimalismo? Ipnotico e stordente, soprattutto. Solo un sibilo modulato che sale e scende per frequenze circolari e oblunghe, ellittiche, statiche. Suoni nascosti in ogni anfratto, insopportabili a tratti e ambigui per sempre. Un mondo intero che nasce solo per implodere. Un giorno il cinema sarà un chip che applicheremo al cervello, con film inesistenti per tracce e suoni inesistenti. Libertà d’immaginazione. Sarà qualcosa come Aeriola Frequency. Il film saremo noi. Necessiteranno cuffie che separino dal mondo, un tuffo in mare ed eccitazione più che naturale.
Stefano I. Bianchi